L’ARRIVEDERCI DEL PROF. ANGELINI AI “LUPI”
Il professor Fabrizio Angelini non proseguirà nel suo rapporto coi “Lupi”.
“Dopo un incontro coi dirigenti Lami e Landi – dice il professor Angelini – dove abbiamo analizzato il lavoro svolto dallo staff medico e atletico, che ha operato sotto la mia guida dal 1 novembre 2016 fino al termine dell’ultima stagione, abbiamo ritenuto di non proseguire il nostro rapporto, vista anche la mutata strategia societaria che la dirigenza ha scelto di intraprendere».
Nel maggio 2016 Angelini venne contattato da Gianmarco Pinori per dare il suo contributo ai “Lupi” in base all’esperienza decennale nello sport professionistico.
“Devo dire che la proposta di Gianmarco mi colse di sorpresa – dice Angelini – e, inizialmente, presi un po’ di tempo per riflettere. Fondamentalmente per due motivi, il primo non sapevo quanto tempo avrei potuto dedicare ai “Lupi” in quanto, oltre alla mia attività professionale che, oltre ad Ecomedica mi vedeva impegnato al Jmedical il Centro della Juventus al JStadium, avevo già preso impegni con due squadre di calcio professionistiche (Empoli e Sampdoria) e con la squadra di Valentino Rossi la Vr46 Riders Academy; il secondo motivo era il rispetto verso chi, come Gianmarco, mi dava fiducia ritenendo necessario, per far crescere i “Lupi”, avere una gestione di tutta l’area sanitaria da squadra di primo livello nazionale».
Sulla base di queste considerazioni decisi di prendermi un periodo di tempo per riflettere e fare una “fotografia” della situazione, incontrando alcune volte il coach Bertini e il ds Pagliai ed alcuni dirigenti e valutando come venivano affrontate le situazioni sanitarie. Fu infatti proprio in quel periodo che ebbi la possibilità di valutare, come vennero gestiti due infortuni diversi come quello di Da Prato – che portò poi ad una soluzione chirurgica, tramite il mio intervento con il professor Porcellini di Cesena – e di capitan Elia.
Dopo tre mesi di riunioni ed incontri, vista la disponibilità della Stilnuovo di Firenze, già richiesta in fase iniziale da me e dal consigliere Nuti, con l’esecuzione di una serie di test metabolici e posturali, decisi di accettare l’incarico, strutturando uno staff medico che era costituto secondo le migliori regole di gestione di un team di questa importanza vale a dire un medico sportivo di riferimento come il dottor Massimo Morelli, un fisioterapista presente la campo, un centro di fisioterapia di riferimento oltre al mio staff con il dottor Bonuccelli ed Ecomedica come punto di riferimento per gli accertamenti diagnostici, con a disposizione gratuitamente una referente logistica per far sì che eventuali accertamenti avessero la priorità d’appuntamento, la dottoressa Meucci specialista in anestesiologia e rianimazione, sempre presente sul campo durante le partite casalinghe e alla fine chiesi e ottenni a Francesco Annunziata e Carlo Laface, l’apporto gratuito di Stilnuovo che dal 1 novembre 2016 prese in gestione la preparazione atletica dei “Lupi” concordando con coach Bertini i piani di allenamento, fu tutto ciò fatto con un unico obiettivo vale a dire quello di cercare e restituire al popolo dei “Lupi” e alla “Mia”, permettimelo Marco, Fossa dei Lupi, una squadra tecnicamente, atleticamente e psicologicamente competitiva.
Fu anche chiesta e ottenuta la collaborazione -sempre a titolo gratuito, di uno psicologo dello sport – che, in due incontri, cercò di farci capire se, le tre sconfitte interne consecutive per 3-0, potessero aver avuto un risvolto psicologico e motivazionale.
Si iniziò anche un intervento nutrizionale sui ragazzi volto a renderli veramente performanti furono avviati interventi personalizzati su Bonetti Tamburo e Elia più valutazioni mensili al campo del mio staff su massa grassa, muscolare e stato di idratazione, stesura di piani di nutrizione e supplementazione per le partite e gli allenamenti, continuing education tramite una chat su wapp appositamente studiata, per fornire ai ragazzi in real time menu pre e post gara, informazioni e consigli; ad esempio: è freddo? Mangia più carboidrati. Aumentano le temperature? Cerca di idratarti meglio. Hai giocato? Non sfondarti di alcolici e questo, come tu ben sai, fu molto apprezzato dai ragazzi.
Ricordi le mini lezioni al palazzetto prima dei play-off dove giocando ogni tre giorni, il recupero era fondamentale. E lascio perdere le vacanze natalizie passate al palazzetto per le emergenze influenzali, legate anche a differenze di temperature, tra sala pesi e campo. Insomma insegnammo anche agli atleti come ci si veste tra una seduta di pesi e una tecnica o, come si devono evitare gli sbalzi termici, per non ammalarsi. Questi sono fatti documentati sulla chat dello staff medico mica chiacchiere. Lo staff medico cercò di far sì che la salute degli atleti in toto fosse il primum-movens delle nostre azioni perché il ragionamento é semplice: se ti dò un atleta sano, questo se ha le doti, sarà anche performante”.
– Occorse un lungo periodo per recuperare capitan Elia.
“Il capitano è stato fermo per quattro mesi, da fine agosto a novembre. Noi lo abbiamo preso in carico all’inizio di novembre e con il Team Stilnuovo e il mio Staff lo abbiamo recuperato in quattro settimane come era stato stabilito. Come diciamo noi, santacrocesi veri, i discorsi li porta via il vento e le biciclette i livornesi e, quando ho comunicato al capitano, che non avrei continuato il rapporto professionale con i “Lupi”, mi ha scritto un commovente messaggio che custodisco gelosamente nel mio smartphone. Ecco queste cose ti ripagano anche di certe amarezze che ho dovuto sopportare.
Il dato di fatto è che Elia, atleta magnifico, seguendo un rafforzamento della muscolatura addominale e paravertebrale appositamente studiato da Carlo Laface e ottimizzato da una nutrizione e supplementazione adeguata, fu recuperato in tempi brevissimi e finì la stagione in crescendo, conquistando sul campo la riconferma per questa stagione”.
– Parliamo di Vermiglio.
“Valerio ha avuto due infortuni, traumatici consecutivi e lo abbiamo recuperato anche grazie alla sua grande disponibilità, in tempi rapidi per permettere alla squadra un tranquillo accesso alla poule promozione. Vermiglio è stato un giocatore che ha dimostrato grande attaccamento, lavorando intensamente con Carlo Laface e gli altri, per essere presente in campo.
Non ci scordiamo l’ultima partita prima della promozione alla fase successiva del campionato giocò con una caviglia gonfia come un melone. Mi ricordo bene un suo messaggio, alle 16 di quella domenica, quando gli chiesi come stava e la risposta fu questa: “Prof. ho un dolore cane ma ho capito da te, stamani, che devo giocare e lo faccio per te e per i “Lupi”. Valerio giocò alla grande e passammo il turno. A mio modo di vedere l’atleta ha dato tutto quello che poteva dare”.
– Leonardo Colli?
“Leonardo è stato gestito da me personalmente. Prossimamente Colli dovrà sottoporsi ad un piccolo intervento chirurgico presso l’Univeristà di Pisa secondo i tempi che l’atleta e la società stabiliranno con il professor Augusto Casani, altro “Lupo” e santacrocese vero. Leonardo per me è ormai un figlio, abbiamo fatto un duro percorso insieme e, vederlo sorridente in campo, è stata una grande soddisfazione”.
A questo punto il professor Angelini parla a ruota libera, da vero innamorato dei “Lupi”, dicendo:
“Ringrazierò per sempre l’amico Gianmarco Pinori e la stragrande maggioranza del Cda biancorosso, in particolare Andrea Landi e Riccardo Nuti perché l’esperienza a livello professionale e umano, è stata emozionante e, come diceva l’Avvocato, cambiando i colori (dal bianconero al biancorosso), rivedere i vessilli biancorossi della Fossa dei Lupi, sventolare nella mia Curva, mi ha fatto fibrillare il cuore e tornare bambino.
Per me e per la mia famiglia il nome dei “Lupi” aveva, ha ed avrà sempre un significato tale, affettivo e professionale, che mai avrei potuto lavorare in maniera diversa, vale a dire ininterrottamente per cinque mesi compresi sabati e domeniche e gratuitamente.
Ho lavorato cinque mesi gratis, come fece a suo tempo mio padre Massimo, per tanti anni, trascinando il Mio Staff con la stessa grinta di quando bambino con la maglia biancorossa, incitato da Giacomo Montanari ed Adamo Puccini, mordevo la fascia al campo sportivo con il numero 2 sulle spalle. Ricordi Marco, mi chiamavano Sourbier in onore del terzino della nazionale olandese, smilzo e veloce a cui un pò somigliavo.
Detto questo i “Lupi” mi piacevano come animali, vivendo in branco e riconoscendo i leader che trascinano il gruppo; se però per i leader, si provano solo sentimenti di invidia il rischio è quello che il branco vada allo sbando e, se la mia figura anche solo lontanamente, poteva far correre questo rischio ad una società che ho amato ed amo, il mio dovere è allora quello di farmi da parte, pur se sarò sempre disponibile a dare il mio apporto”.
– Qual è stata la partita che ricordi più volentieri?
“Quella con lo Spoleto su tutte. Dopo un primo set con la “temperatura” fredda nel PalaParenti, ho riscoperto col trascorrere dei set, il vecchio calore della palestra Banti. Ma anche con Bergamo, con te Marco speaker “di riserva” e, trascinatore come solo tu sai essere, mi sono divertito, vedendo una squadra determinata e vincente. Anche il successo per 3-0 su Reggio Emilia ha rimarcato il connubio fra squadra e tifoseria”.
– La differenza fra gli anni Settanta ed i Duemila.
“Per me i colori contano più di tutto. Passano i giocatori, le dirigenze, le generazioni ma la fede resta sempre la fede. Intatta, pur se devo confessartelo mi sono sentito più volte al campo come un corpo estraneo, come lo avvertivo, con i miei amici Ultras, negli anni Settanta alla Banti, per il nostro modo “calcistico” di vivere la partita, con te Lemar e poi con Leo Ciardi, il Giomino, il compianto Ale, Andrea Grossi, il Topo, perché anche allora c’era chi per i colori biancorossi “prendeva colpi” e chi invece…si limitava a suonare il tamburo.
Concludo ringraziando i miei collaboratori il capitano Elia, tutto lo staff, il dottor Bonuccelli, che si è prestato con grande professionalità, le mie segretarie che hanno gestito la logistica della squadra perché i ragazzi dei “Lupi” per chi non lo sapesse hanno avuto in Ecomedica un servizio da Hotel a 5 stelle. Il dottor Morelli, Gabrio Niccolai e tutta Fisioatletic e, “last but dont least” Francesco Annunziata, Carlo Laface tutta la Stilnuovo Matteo, Giulio, Simone e Niccolò che hanno seguito i ragazzi anche in trasferta sempre gratuitamente, per il grande contributo morale oltre che professionale.
Infine e, con molto piacere, un ringraziamento particolare va a te Marco e all’Ufficio Stampa da te diretto, in particolare ad Angelo, Veronica e alla Serena esempio di grande professionalità e signorilità. Con te ci conosciamo da bambini: siamo Ultras nel cuore e abbiamo addirittura creato, nella scorsa stagione, una Curva opposta a quella occupata dalla Fossa, rivivendo anche con alcuni dirigenti, le stesse emozioni di quando partivamo in pullman, o davamo tutto alla Banti, per i colori biancorossi e poi un pensiero speciale per la mia Curva per la mia Fossa, per Mau, per Fajo per le Menti Perse, loro mi hanno emozionato più di tutti quel grido “Lupi-Lupi” è il riaffermare che anche il nostro Paese ha tradizioni che non possono essere cancellate. Perché, quindi, non sognare di nuovo una Santa Croce per i santacrocesi?
E’ un vero peccato che questo Staff Medico Atletico, che aveva destato un interesse unico nel panorama del Volley nazionale non abbia, per vari motivi, potuto proseguire un percorso che, con Gianmarco Pinori avevamo ipotizzato, e cioè quello di una Società che avrebbe creato in casa propria i campioni del domani, non solo sul campo ma anche nella vita di tutti i giorni ma chissà che in futuro il discorso non possa riprendere. Auguro naturalmente al nuovo staff capitanato dal dottor Angelo Scaduto di continuare sul solco tracciato da noi”.
Marco Lepri – Ufficio stampa “Lupi” Santa Croce