UN RICORDO DI ANTONIO ZECCHI.

 In KEMAS LAMIPEL SANTA CROCE

La prematura e improvvisa scomparsa di Antonio Zecchi ha lasciato senza parole la comunità pallavolistica toscana. Un fulmine a ciel sereno, come confermato dalla famiglia. Si sapeva che non stava bene, che aveva qualche problema di salute, ma le condizioni sono peggiorate troppo velocemente. Il primo pensiero è stato per la famiglia, una famiglia di allenatori, dalla sorella Cristina al figlio Francesco; il secondo, a quanto ha rappresentato nella pallavolo italiana, toscana e santacrocese, sia da atleta che da allenatore.

Nato nell’aprile del 1957, ha vissuto per intero l’epopea del CUS Pisa in serie A1, militando tra gli universitari per ben 6 stagioni, dal 1974 al 1980. Passato al Chieti, si è tolto lo sfizio di collezionare altre 5 stagioni in massima serie. Aveva esordito in nazionale maggiore nel 1978. Centrale di 195 cm, carismatico e grintoso, ha fatto in tempo, nella seconda parte della carriera, a diventare un idolo anche a S. Croce sull’Arno. Tornato su dall’Abruzzo, è approdato all’allora Cromochim S. Croce (A1) nel 1985/86, portando in campo i colori biancorossi per ulteriori quattro stagioni di A2, fino all’annata 1989/90 giocata col marchio Codyeco. Il salto dal terreno di gioco alla panchina lo ha compiuto proprio con i Lupi, guidati da Zecchi in diverse stagioni di serie B1 e A2, negli anni ’90. E’ stato proprio Antonio Zecchi a ottenere una indimenticabile promozione e riportare in A2 i Lupi, stagione 1994/95, annata nella quale il tecnico ha potuto contare su diversi validi elementi e tra questi il nostro Alessandro Pagliai, attuale D.S., vice allenatore della A2 e capo allenatore della serie B e Under 19.

Negli anni successivi, chiusa la lunga parentesi a S. Croce sull’Arno, è diventato una “bandiera” della storica Turris Pisa, guidata in panchina per tanti anni, con il suo marchio inconfondibile; ha lavorato anche alla Folgore S. Miniato, allenata fino a poche stagioni fa.
Un “mito” della pallavolo pisana, che in tanti hanno avuto come compagno di squadra o come maestro. I Lupi S. Croce lo salutano e ricordano con immutata stima e affetto, formulando le più sentite condoglianze ai familiari e a chi gli voleva bene.

FOTO: Cerman Lupi S. Croce, A2 1986/87. Antonio Zecchi è il quarto da sx, in alto, con il numero 2. 

 

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